La revisione Ue concede otto anni di tempo agli Stati membri per adeguarsi ai nuovi limiti, che entreranno ufficialmente in vigore soltanto il 1 gennaio 2030. Le «posizioni caute» e il «pragmatismo» non piacciono però a scienziati, ricercatori, medici e operatori della sanità pubblica che hanno firmato una lettera diretta al Governo per chiedere di fermare l’iniziativa padana
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